venerdì 6: ore 19.20 – 21.20
sabato 7: ore 16.30 – 21.20
domenica 8: ore 16.30 – 18.30
lunedì 9: ore ore 17.20 – 21.20
martedì 10: ore 17.20 – 19.20
mercoledì 11: ore 19.20 – 21.20
di Stefano Chiantini, con Sara Silvestro, Edoardo Pesce, Barbara Chichiarelli, Giorgia Spinelli, Antonio Zavatteri. Genere Drammatico, – Italia, 2025, durata 97 minuti. Uscita cinema giovedì 5 giugno 2025 distribuito da Bim Distribuzione.
Una buona mano di regia e ottimi interpreti per un film che parla di riavvicinamento tra padre e figlia.
Recensione di Paola Casella (mymovies.it)
giovedì 29 maggio 2025
Jenny non perdona a suo padre Alvaro di aver abbandonato lei e sua madre, di punto in bianco e dopo undici anni di matrimonio, quando si è innamorato di un’altra donna, allontanandosi anche da Roma. Alvaro invece cerca di rimanere accanto alla figlia il più spesso possibile, ad esempio seguendola quando Jenny va a competere nelle gare di nuoto, lo sport in cui la ragazza eccelle. Proprio al ritorno da una di quelle gare Alvaro ha un ictus, e si ritrova ad aver bisogno di assistenza domestica suo malgrado. Ma il badante che gli viene reclutato da Margherita, la sua ex moglie, non gli piace. E Jenny, che si sente in colpa per aver trattato male suo padre fino al momento dell’ictus, decide di lasciare tutto e andare ad assistere il padre nella sua casa vicino al mare.
Come gocce d’acqua è la storia del riavvicinamento di un padre e una figlia che si sono voluti molto bene e continuano a volersene, anche a dispetto di ogni accadimento, ma non sanno come dimostrarselo.
Il loro rapporto è fatto di impazienza, di rimproveri, di risentimenti e di competizione – e come scoprirà Jenny, anche di segreti mai rivelati. Il film è scritto e diretto da Stefano Chiantini, e purtroppo questo doppio ruolo è il tallone d’Achille del progetto, perché la trama ha dei problemi evidenti, il primo dei quali è l’assenza, accanto ad Alvaro, della donna per cui l’uomo ha lasciato la sua famiglia, una donna che è ancora ben presente nella sua vita, ma inspiegabilmente non condivide il suo alloggio e permette che a fianco del compagno si immoli la figlia, ancora in giovane età. Non si spiega nemmeno perché, al netto della voglia di passare del tempo con lei e di riallacciare i loro rapporti, un padre amorevole consenta alla figlia di abbandonare tutto per fargli da infermiera, per di più contro il volere della madre della ragazza. Infine il senso di colpa di Jenny, che compare repentino, sembra davvero sproporzionato rispetto al sacrificio che la ragazza decide di compiere.
A salvare Come gocce d’acqua sono invece le ottime interpretazioni degli attori, a cominciare dalla giovane Sara Silvestro, davvero una rivelazione per naturalezza e presenza scenica nei panni di Jenny, per proseguire con Edoardo Pesce, intenso e ricco di sfumature nel ruolo di Alvaro, e di Barbara Chichiarelli (Margherita), fino al sempre affidabile Antonio Zavatteri (l’allenatore di nuoto Paolo).
Anche il montaggio di Luca Benedetti è degno di nota per la capacità di dare un ritmo scorrevole, soprattutto nelle scene iniziali, alla narrazione. Molto meno efficaci invece le musiche di Piernicola Di Muro, non in sé, ma in quanto spalmate insistentemente su tutta la storia. Chiantini ha una buona mano di regia e una bella capacità di lavorare con i suoi interpreti, ma la mancanza di terzietà rispetto alle problematiche della sceneggiatura fa suggerire per il futuro una più netta separazione dei ruoli.