martedì 15: ore 19.20 – 21.20
mercoledì 16: ore 17.20
(Italia/1962) di Pier Paolo Pasolini (105′)
Soggetto e sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini, con la collaborazione ai dialoghi di Sergio Citti. Fotografia: Tonino Delli Colli. Montaggio: Nino Baragli. Scenografia: Flavio Mogherini. Interpreti: Anna Magnani (Mamma Roma), Ettore Garofolo (Ettore), Franco Citti (Carmine), Silvana Corsini (Bruna), Luisa Orioli (Biancofiore), Paolo Volponi (il prete), Luciano Gonini (Zacaria), Vittorio La Paglia (il sig. Pellissier). Produzione: Alfredo Bini per Arco Film. Durata: 105’
Restaurato in 4K da CSC – Cineteca Nazionale a partire dai negativi originali 35mm e dalla colonna ottica messi a disposizione da RTI-Mediaset in collaborazione con Infinity+ e Cine3
Nell’opera letteraria di Pasolini, le madri sono spesso ferali divinità incombenti sul destino dei figli. Non fa eccezione Mamma Roma, ex prostituta che sogna per il figlio adolescente Ettore un avvenire conformista e piccolo-borghese. Senza accorgersene, lo spinge verso l’infelicità e la morte. Uno dei nodi drammatici più intensi del film è il contrasto, anche fisico, fra la vitalità irruenta e sanguigna di una grande Anna Magnani e l’apatia opaca del non attore Ettore Garofolo. Dietro la tragedia di madre e figlio, il film descrive i primi segni della trasformazione di un paese che sta perdendo e corrompendo i suoi caratteri originari.
“[…]
vengono Mamma Roma e suo figlio,
verso la casa nuova, tra ventagli
di case, là dove il sole posa ali
arcaiche: che sfondi, faccia pure
di questi corpi in moto statue
di legno, figure masaccesche deteriorate,
con guance bianche bianche,
e occhiaie nere opache
— occhiaie dei tempi delle primule,
delle ciliegie, delle prime invasioni
barbariche negli “ardenti
solicelli italici
[…]”
(Pier Paolo Pasolini, Poesia in forma di rosa)