Orari spettacoli:
giovedì 27: ore 19.20
venerdì 28: ore 17.15
sabato 29: ore 16.30 – 22.30
domenica 30: ore 18.30
lunedì 31: ore 19.20
martedì 1: ore 16.30 – 22.30
mercoledì 2: ore 19.20
Usa, 2018
Regia: David Lowery
Attori: Casey Affleck – John Hunt, Robert Redford – Forrest Tucker, Sissy Spacek – Jewel, Tom Waits, Danny Glover, Elisabeth Moss, Keith Carradine, Tika Sumpter, Isiah Whitlock Jr., Augustine Frizzell, Gene Jones, Barlow Jacobs, Robert Longstreet
Soggetto: David Grann – (articolo)
Sceneggiatura: David Lowery
Fotografia: Joe Anderson
Musiche: Daniel Hart
Montaggio: Lisa Zeno Churgin
Scenografia: Scott Kuzio
Arredamento: Olivia Peebles
Costumi: Annell Brodeur
Durata 93′
Colore C
Genere THRILLER
Specifiche tecniche
ARRIFLEX, 16 MM
Tratto da
articolo di David Grann apparso sul quotidiano “The New Yorker” il 27 gennaio 2003
Produzione
TOBY HALBROOKS, BILL HOLDERMAN, JAMES M. JOHNSTON, ANTHONY MASTROMAURO, DAWN OSTROFF, ROBERT REDFORD, JEREMY STECKLER, JAMES D. STERN PER CONDÉ NAST, ENDGAME ENTERTAINMENT, IDENTITY FILMS, WILDWOOD ENTERPRISES, SAILOR BEAR
Distribuzione
BIM DISTRIBUZIONE
Forrest Tucker è un rapinatore di banche che si potrebbe definire seriale. A 77 anni e dopo 16 evasioni, anche da carceri come San Quintino, non ha smesso, insieme a due soci, di organizzare dei colpi decisamente originali. Utilizzando il suo fascino e con tutta calma, senza mai utilizzare un’armi, continua a visitare banche e ad uscirne con borse piene di dollari. C’è però un poliziotto che ha deciso di occuparsi di lui.
Potrebbe essere un film testamentario quello scritto e diretto da David Lowery. Anche perché ogni singola frase e ogni inquadratura sono scritte e pensate per lui, per l’icona Robert Redford giunto alla non più tenerissima età di 82 anni.
Potrebbe esserlo ma ovviamente c’è da sperare che non lo sia anche se si ha l’impressione e quasi la certezza che Lowery conosca in modo approfondito la filmografia del suo protagonista e che ne compia, di tanto in tanto, un’affettuosa rivisitazione. Lo spettatore attento non potrà non pensare a L’uomo che sussurrava ai cavalli o a Il cavaliere elettrico. solo per citare due titoli. Se poi ci fosse chi si dovesse stupire a causa del fatto che Redford abbia scelto il ruolo di un rapinatore farebbe bene a ricordare che The Sundance Kid di Butch Cassidy era uno degli ultimi grandi fuorilegge del West.
Così come probabilmente Tucker è stato l’ultimo rapinatore gentiluomo della storia del crimine made in USA. Il sorriso che non si perde nella miriade di rughe che decorano il volto di Robert è ancora quello pulito di un uomo che ha continuato ad amare quello che stava facendo: lui il suo lavoro di attore e Tucker quello di ‘vivere’.
Di bande di anziani rapinatori ne avevamo già viste sullo schermo anche di recente (vedi ad esempio Insospettabili sospetti remake di Vivere alla grande) ma qui l’impianto narrativo non si lega al bisogno di uscire dalla routine quotidiana della vita da pensionati. È una scelta di vita.
Redford poi non si sottrae alle ombre del personaggio che emergono in modo molto chiaro dall’incontro dell’investigatore (un Casey Affleck capace di disegnare sul proprio volto tutte le sfumature di una detection molto particolare) con la figlia di Tucker. Non manca però (e poteva non esserci?) il versante romantico in cui Robert e Sissy (Spacek) profondono tutta la consapevolezza del gioco della seduzione, che è sempre un mix di verità rivelate e di segreti celati, che ha al contempo la leggerezza e la consapevolezza regalati dagli anni trascorsi e dalle esperienze vissute.