giovedì 5 ore 17.15 – 19.20
venerdì 6 ore 19.20 – 21.30
sabato 7 ore 16.00 – 20.30
domenica 8 ore 16.00 – 18.10
lunedì 9 ore 19.20
martedì 10 ore 17.15 – 19.20
mercoledì 11 ore 17.15
Regia di Marie Noelle, con Karolina Gruszka, Arieh Worthalter, Charles Berling, Izabela Kuna, Malik Zidi. Titolo originale: Marie Curie. Genere Drammatico, Sentimentale, – Polonia, Germania, Francia, 2017, durata 95 minuti. Uscita cinema giovedì 5 marzo 2020 distribuito da Valmyn.
Fisica e chimica di origine polacca, Marie Sklodowska-Curie è una pioniera nello studio della radioattività. La sua vita è consacrata alla ricerca scientifica insieme al marito Pierre Curie, fino alla sua accidentale morte. In un ambiente maschile e conservatore, Marie, rimasta sola, deve lottare per trovare il suo posto.
Prima donna a essere stata nominata dottoressa in fisica, professoressa alla Sorbonne, e ad aver ricevuto il premio Nobel in due campi diversi, Marie Curie ha dovuto battersi per far riconoscere il suo lavoro dopo la morte del marito.
Tra biopic e film storico, Marie Noëlle racconta i sei anni più turbolenti della scienziata che, a Parigi dal 1905 al 1911, tra un Nobel e l’altro, dilaniata dalla morte del marito si lascia coinvolgere in una relazione passionale con il fisico Paul Langevin. Marie viene immediatamente etichettata dalla stampa donna adultera. È quindi nella tempesta della sua vita sentimentale, piuttosto che nella rivoluzione scientifica, che la regista preferisce affondare. Noëlle racconta la tenerezza di Marie Curie madre, l’amore per il marito e lo scandalo per l’amante, l’ansia prima di ritirare i Nobel, le notti insonni, le fughe clandestine nei boschi, gli incontri segreti. Della femminista ante litteram, della studiosa che ha rivoluzionato il mondo della scienza, la regista ci offre solo qualche frammento in immagini piuttosto rigide che non coinvolgono lo spettatore. Avremmo preferito vedere il fuoco negli occhi di Marie per Paul anche nel suo laboratorio.
Nonostante la ricerca documentaristica della regista attraverso testi originali, giornali e diari di laboratorio di Marie, lettere e stampa dell’epoca, la ricostruzione storica stenta a coinvolgere. Le accese discussioni dell’Accademia delle scienze di Parigi circa la “moda” degli studi sulla radioattività e il possibile ingresso delle donne negli esclusivi e prettamente maschili ambienti dell’università e della ricerca rimangono solo squarci dell’epoca che non viene sfortunatamente mai approfondita.
Se il film storico non soddisfa, il ritratto di Marie Curie si salva per l’interpretazione dell’attrice polacca Karolina Gruszka che riesce bene a identificarsi in quella donna di genio che si libera dei corpetti e pregiudizi del tempo. Marie è una donna che non fa niente per rendersi più bella, mostrando tutta la sua naturalezza in cui la regista cerca la sua atemporalità.
Dal tocco prettamente femminile la regia di Marie Noëlle, che si prende il tempo di seguire gli strascichi dei vestiti nei passi frettolosi di Marie Curie, può contare inoltre su una curata fotografia, che gioca con l’illuminazione ispirandosi al fascino di Pierre e Marie per la luminosità del radio. Attraverso riflessi, luci e ombre, il direttore della fotografia Michal Englert cerca in quel mondo delle scienze, di solito percepito come austero e noioso, la bellezza e perfino la sensualità, che rispecchia la passione degli studiosi. Le eteree immagini in controluce, dunque, risplendono della scintilla della scoperta.