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Toro Scatenato – vers. rest. 4K

26 Aprile , 2023

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Movie Story

per Altre Visioni – Classici Restaurati
lunedì 8 ore 17.00 – 21.20
martedì 9 ore 19.00 (IT) – 21.20 (VOS)
mercoledì 10 ore 19.00

VERSIONE RESTAURATA IN 4K

Regia di Martin Scorsese, 1980 con Robert De Niro, Joe Pesci, Cathy Moriarty, Coley Wallace, Frank Adonis.  Titolo originale: Raging Bull. Genere Biografico, – USA, 1980, durata 129 minuti. Uscita cinema lunedì 8 maggio 2023 distribuito da Lucky Red.

IL MANIFESTO DEL CINEMA DI MARTIN SCORSESE (Nicola Falcinella, mymovies.it)

In un camerino, l’ex pugile Jake La Motta prepara il suo numero comico in un locale ripensando al suo passato sul ring. Cresciuto in una famiglia italo-americana, aveva conquistato la cintura di campione del mondo dei pesi medi nel 1949, difendendola per due anni e perdendola contro il suo eterno rivale Sugar Ray Robinson. A La Motta, soprannominato “il toro del Bronx” per la furia dei suoi colpi e per la capacità di incassatore, tornano alla mente i combattimenti principali e momenti di vita quotidiana con il fratello e manager Joey, i rapporti con le due mogli e pure la contiguità con la malavita.

Film dalla gestazione complicata, scandita da mille dubbi, Toro scatenato è uno dei capolavori di Martin Scorsese, uno dei manifesti del suo cinema.

Fin dall’ipnotica sequenza iniziale sul ring, sulle note della Cavalleria rusticana di Mascagni, è dichiarato che il protagonista non combatte solo contro i rivali, ma anche contro sé stesso e ciò che lo circonda. Nell’economia della pellicola le scene di boxe, girate con una sola macchina da presa andando in direzione opposta ai film di pugilato dell’epoca come Rocky, occupano una porzione limitata. Molto incidono le scene con il fratello e le compagne, mentre, sempre al contrario del cinema pugilistico più spettacolare, quasi mancano gli allenamenti e le fasi di preparazione.

Scorsese vuole, raccontando tutto in flash-back, girare un film di pugilato e la rappresentazione di una società, con al centro un personaggio guascone, testa calda, aggressivo e maschilista che è un prodotto dell’ambiente in cui è cresciuto. Lo sport rappresenta solo il modo per far esplodere il contesto di violenza in cui Jake è calato. Ci sono l’arroganza con le donne, gli scontri tesi con il fratello e gli interventi della mafia anche nell’indirizzare gli incontri.

I monologhi del Jake maturo rendono bene il ritratto dei giovani italo-americani degli anni ’40, con le loro speranze e le disillusioni, mentre per Jake c’è anche una componente di rimpianto per le occasioni perse: pur diventato un campione, sarebbe potuto essere molto di più, con maggiore disciplina.

Il film è tratto dall’autobiografia di LaMotta, che Robert De Niro propose a Scorsese: è la quarta collaborazione con l’attore, del quale è ormai leggendaria la cura per acquisire peso e assomigliare il più possibile all’originale. La sua prova del monologo allo specchio ricorda molto quella di Travis in Taxi Driver.

È anche la storia di uno sprofondare, con la paranoia che assilla Jake, geloso del fratello e sospettoso che questi abbia una storia con sia moglie Vicki, fino a picchiare entrambi, proprio quando si avvia a perdere il titolo. Tutto è girato in un magnifico bianco e nero, con una sola sequenza centrale a colori, con filmini familiari del vero LaMotta.