giovedì 11 ore 19.20
venerdì 12 ore 17.15 – 21.30
sabato 13 ore 20.30
domenica 14 ore 18.30 – 20.30
lunedì 15 ore 17.15
martedì 16 ore 19.20
mercoledì 17 ore 21.30
UN ANNO CON SALINGER di Philippe Falardeau, con Margaret Qualley, Sigourney Weaver, Douglas Booth, Seána Kerslake, Colm Feore. Titolo originale: My Salinger Year. Genere Commedia, – Canada, Irlanda, 2020, durata 101 minuti
Joanna sogna di poter pubblicare le proprie poesie ma intanto deve fare i conti con la necessità di trovare un lavoro. Viene così assunta in un’agenzia letteraria diretta da Margaret, un’agente che in quel momento ha tra i suoi autori J.D. Salinger. Joanna si ritrova così a rispondere ai fans per conto di uno degli autori più riservati che la storia della letteratura abbia annoverato tra le sue fila. Mentre la sua vita privata sta cambiando insieme alle sue relazioni con i coetanei, questa giovane donna si trova a confrontarsi con un ‘fantasma’ letterario che ammira ma che appare come irraggiungibile.
Ispirato al romanzo omonimo ed autobiografico di Joanna Rakoff. il film di Philippe Falardeau (che sui nostri schermi abbiamo imparato a conoscere grazie al commovente Monsieur Lazhar) è un coming-of-age animato dall’amore per la letteratura.
Il cercare di adeguare i propri sogni con la realtà, il rapportarsi con una boss di cui si scopre progressivamente il lato più intimo, sono temi che il cinema ha già affrontato innumerevoli volte. Per tornare a proporli diventa indispensabile individuare un elemento di originalità. In questo caso viene offerto dall’assenza/presenza della figura di J.D. Salinger.
L’autore de “Il giovane Holden”, nell’anno in cui la vicenda viene ambientata aveva già da moltissimo tempo deciso di sottrarsi alla visibilità dichiarando che “Il desiderio che uno scrittore ha di anonimato e di oscurità è la seconda dote più importante che gli sia stata affidata”. Joanna diviene così una sorta di sua ghost mail writer mentre sta cercando la sua strada nella vita.
Margaret Qualley sa offrire alla sua Joanna il giusto mix di concretezza e di innocenza sin dal primo sguardo in macchina. È grazie a lei e alla sempre solida presenza di Sigourney Weaver che il film si salva dal rischio del dejà-vu. Il suo cercare di guardare oltre a un pur interessante presente diventa così modello per chi rischia, già da giovane, di rinunciare a guardare al futuro. Essere ‘autori’ della propria vita è un compito a cui non si può derogare. (Giancarlo Zappoli, mymovies.it)